Nei bambini molto piccoli il movimento è strettamente collegato alle emozioni, alle relazioni e agli affetti.
La psicomotricità ha l’obiettivo di intervenire sulle emozioni attraverso il gioco, il movimento e l’espressività corporea.
Al bambino viene quindi data la possibilità di esprimere durante gli incontri i propri vissuti e le proprie emozioni, imparando nuove strategie e nuove modalità per relazionarsi con gli altri e con il mondo esterno. Inoltre la psicomotricità permette di intervenire sia su alcune difficoltà a livello motorio, come la coordinazione, sia su alcuni aspetti riguardanti, ad esempio, l’interiorizzazione di concetti spaziotemporali, la programmazione delle attività, le strategie di analisi e sintesi, i tempi attentivi e l’elaborazione dei dati percettivi.
Si può intervenire in diversi tipi di difficoltà, come ad esempio:
Disturbo della coordinazione motoria
Disprassia, cioè la difficoltà nel compiere alcuni movimenti volontari tra loro coordinati
Ritardo dello sviluppo psicomotorio
Difficoltà emotive e relazionali nei bambini piccoli
Difficoltà comportamentali nei bambini piccoli
La scelta dell’obiettivo specifico dipende dal bambino: la psicomotricista e la famiglia scelgono insieme gli obiettivi su cui lavorare e utilizzano strumenti ritagliati ad hoc per realizzarli. Tra gli obiettivi della psicomotricità possiamo trovare i seguenti:
facilitare la conoscenza e la consapevolezza del sé corporeo
migliorare la coordinazione dinamica generale
facilitare l’interiorizzazione di concetti spaziotemporali
migliorare le strategie di analisi e sintesi
migliorare i tempi attentivi
facilitare la programmazione delle attività
migliorare l’elaborazione dei dati percettivi
facilitare lo sviluppo delle tappe evolutive del gioco